domenica 20 gennaio 2008

Per il politeismo. Esercizi di pluralità dei linguaggi

Ugo Volli
Per il politeismo. Esercizi di pluralità dei linguaggi
Feltrinelli

L'Occidente è monoteista. La civiltà in cui siamo nati, che ha marcato in profondità il nostro pensiero e che oggi domina il mondo sul piano politico e economico, ma anche su quello delle forme di pensiero e di costume, crede 'naturalmente' in un solo Dio. Vale a dire in una sola verità, in una sola giustizia, in una sola libertà, in un solo valore. Verità, giustizia, libertà, valore, Dio - se ci sono - devono per noi essere unici. Il monoteismo, come è discusso in questo saggio, è dunque una metafora: quella che la nostra stessa cultura ha scelto per la sua tendenza all'unificazione dei valori, all'uniformità del diritto e dell'etica. Anche il politeismo è una metafora: quella che parla della 'pluralità del sacro', della legittimità del conflitto, di un rispetto dell'altro che esalta le differenze e non cerca di annullarle. Essere 'politeisti' è forse oggi il solo atteggiamento che ci porti fuori dall'omogeneizzazione di una cultura planetaria che procede a grandi passi, e allo stesso tempo non ci faccia cadere nel 'tribalismo', nell'adorazione esclusiva dell'identità locale delle 'piccole patrie'.
Volli ripercorre, nella prima parte del libro, i momenti fondamentali della contrapposizione storica, teorica e filosofica fra atteggiamento politeista e monoteista. Nella seconda parte la prospettiva politeista, la sua intima necessità e radicalità, viene messa alla prova su alcuni luoghi cruciali delle scienze dell'uomo: la moda, il teatro, i mass media e la vita quotidiana