mercoledì 10 gennaio 2024

Morte

 Morte


Batte con passo egual qualunque porta,

Corre velocemente, e non s’affretta,

Della mano di Dio spesso è vendetta,

E i miseri talor strugge, e conforta.

Per tutto spïa cautamente accorta,

Rango, bella, saper non mai rispetta,

Tremenda giunge quando men si aspetta,

Immensi danni, e rari beni apporta.

Sorda, cruda, spietata, e senza legge,

In pace, e in guerra d’atterrar non resta,

tien soggetti dal pastore al regge.

Entra dovunque, e non è mai richiesta,

Il tutto annienta, e pur l’uom non corregge :

Necessaria, e fatal la morte è questa.



Andrea Salomone, Mitologia iconologica, 1841


mercoledì 6 dicembre 2023

Discordia

 Discordia


Tremenda donna di fatal colore

Con chioma agguernita di più serpenti,

Colla bocca spumante, e guai ardenti,

Stragge, e rüine annunzia in tutte l’ore.

Porta un mantice in man, che desta ardore,

Ed un flagel per fulminar le genti,

Vaga sol di querele, e di lamenti.

Nè l’averno contien furia peggiore.

Corre per tutto, ed infiammar procura

Popoli all’armi, che crudel li desta,

Vaga solo di pianti, e di sventura.

Da troni alle capanne accorre presta,

Tutto rivolge, e a danni ognor s’indura :

Trema mortal, che la discordia è questa.


Andrea Salomone, Mitologia iconologica, 1841


mercoledì 8 novembre 2023

Crudeltà

 Crudeltà


Donna tinta di sangue il volto, e il manto

Succinta veste lacerata, e breve

Irata in dossa, lago al piè di pianto

Scorrer si mira, come oggetto lieve.

Spada infiammata alza di tanto in tanto,

Dagli urli, e dal clamor gioia riceve,

In ferreo vaso il proprio sangue beve,

Il flagello, e il furor si porta accanto.

Döunque mira cade l’uom distrutto,

Segna tremenda ognor sanguigne l’orme,

La seguono il dolor, la tema, il lutto.

Cadono a piedi suoi diverse Torme,

Ecco la Crudeltà, che atterra il tutto ;

E fra i spenti da lei tranquilla dorme.


Andrea Salomone, Mitologia iconologica, 1841


domenica 1 ottobre 2023

Vendetta

 Vendetta


Donna di truce volto, e guardo fiero,

Che viperco flagello in man si porta,

Feroce, alata in portamento altero

Che l’opre spïa cautamente accorta.

Alza un’ardente face, e il mondo intero

Mentre che incende il suo furor conforta :

Volubil ruota è a passi suoi di scorta,

Ed un timon, che scorre il salso impero.

Livida spuma il crudo labro versa,

Opre orrende eseguir vola, e s’affretta

Di sangue intrisa, e di veleno aspersa

Miser colui, che nel suo sen ricetta

Questa ad opre di sdegno ognor conversa

In odio al mondo, e al Ciel crudel vendetta.



Andrea Salomone, Mitologia iconologica, 1841


domenica 3 settembre 2023

la conquista delle stelle

 F.-T. Marinetti : la conquista delle stelle


In lontananza il terribile gemito del mare immenso e il fracasso della terra sotto i colpi; in alto il sussurro del vasto cielo scosso; in basso le scosse della lunga catena dell'Olimpo che trema sotto i piedi degli Immortali... Gli uni contro gli altri si lanciavano proiettili a gran rumore. La voce dei combattenti saliva fino alle stelle, grida di rabbia e di incoraggiamento; e si scontravano gridando il grido di guerra attraverso lo spazio.

Miraggio! Un enorme viso angolare e olivastro

Emerse tutto fradicio dalle acque.

Un volto con poderosi piani di rocce viscose

Sotto una vasta chioma liquida

Sollevata e schizzante in un'aurora nera!

E questa chioma balzava intorno a lei

Mordendo il cielo; e c'erano torrenti

Di pece, che galoppavano contro lo spazio,

E scorrevano all'indietro per risalire il loro letto;

E il mio Sogno riconobbe con terrore

L'enorme viso spugnoso del Mare Sovrano!

Le pupille fiammeggiavano come palle di fosforo,

Sciogliendo gli sguardi come nodi di serpenti,

E la sua bocca si apriva a forma di ventosa.


domenica 6 agosto 2023

Venezia - Una idea che ronzava

Venezia -  Una idea che ronzava

Mercure de France, 1900

« Un'idea che ronzava nella testa di alcuni speculatori, la cui realizzazione segnerebbe per Venezia l'apice dell'incoscienza. Quest'idea non esiste ancora sotto forma di piano o di progetto accertato. Gli interessati si guardano bene dal diffonderla; e quando se ne parla con i Veneziani, questi ridono, alzano le spalle. Non rideranno più quando, con tutti i piani decisi, la coalizione degli interessi formata e ben salda, non potranno impedire ciò che potevano prevedere.


Si tratta - semplicemente - di una ferrovia che, attraverso lavori diventati ormai poco difficili, collegherebbe la città al Lido con una stazione più o meno invisibile, in Piazza San Marco... Leggete bene: in Piazza San Marco!


Coloro che non hanno preso coscienza delle trasformazioni latenti di questi ultimi anni rimarranno scioccati da questa notizia e non la capiranno. E' che non sanno che "l'orribile Lido", come diceva Musset, è diventato uno dei bagni di mare più alla moda della penisola, non solo per gli italiani, ma anche per i tedeschi e gli ungheresi. Non sanno che tra dieci anni il Lido sarà completamente costruito. La spiaggia di sabbia, poco larga, si estende a perdita d'occhio di fronte all'Adriatico. Un grande hotel si è già eretto, dall'inverno, da un lato dei "Bagni"; un altro sorgerà dall'altro lato, l'anno prossimo. Tutti i terreni dell'isola sono stati acquistati da una "società" di questi ricchi ebrei italiani che, va riconosciuto, sono stati, prima di questa fase, la provvidenza delle industrie veneziane che sostenevano con i loro soldi. Ville si costruiscono lungo l'avenue con tram che collega le due sponde dell'isola. Il Lido non tarderà a diventare una piccola Brighton, con il pontile e tutto ciò che ne consegue. Ora, gli speculatori immaginano che la ferrovia, prima di diventare assolutamente necessaria alle aggregazioni di questa nuova città, faciliterà il suo sviluppo e si aspettano che, per essere veramente redditizio, dovrà partire dal centro di Venezia; - perché non tra le due colonne della Piazzetta?»


...


domenica 2 luglio 2023

l'olandese e il veneziano

 l'olandese e il veneziano 

Mercure de France, 1900

Considerando la situazione e la destinata analoga dei due popoli, l'olandese e il veneziano devono il loro trionfo a mezzi rigorosamente opposti: l'olandese lottando incessantemente contro il mare, combattendovi come con una bestia selvaggia, sempre pronta ad strapparti i tuoi tesori; il veneziano affidandosi ad essa come ad una nutrice tranquilla, tanto più abbondante quanto meno si disturbano i suoi agi e il suo territorio. Alle origini dei popoli e della loro potenza, come delle città e della loro bellezza, ci sono cause particolari che in qualsiasi fase dello sviluppo nazionale non si possono trascurare senza i rischi più gravi. E Venezia si era allungata in mezzo alle acque vive, figlia assoluta del mare: volerla rendere terrena è ignorare le condizioni più elementari della sua esistenza, condannandola alle polveri mortali, alle esalazioni paludose, all'anemia lenta, alla solitudine estrema.