domenica 1 marzo 2020

Contro la Moda

Ugo Volli 
Contro la Moda
 Feltrinelli, 1988  

Dalla quarta di copertina:

Viviamo circondati dalla Moda. Gli abiti sono Moda, naturalmente. Ma  anche film, automobili, cibi, giornali, luoghi, politiche, pensieri sono  oggi inesorabilmente soggetti alla legge della Moda, l’oscillazione  obbligatoria del gusto collettivo.  

Non tutto è Moda, senza dubbio. Ma non si può negare che la nostra  società sia dominata dalle sue forme e dai suoi ritmi, al punto che oggi  l’ipersviluppo della società dei consumi ha portato a una Forma Moda  della cultura occidentale. E nel frattempo però la Moda vera, quella dei  grandi creatori del passato, sembra dissolversi in un confuso mercato di  immagini, dove quello che conta è il look, la simulazione esplicita  dell’originalità.  

Quali sono le leggi della nascita e della diffusione delle mode nella  nostra cultura? Chi comanda le mode? E possibile sfuggirvi?  Sopravviveranno al loro successo gli stilisti trionfanti? Quali sono gli  svantaggi di una situazione in cui tutti sono obbligatoriamente felici?  Contro la Moda parla di questo, del grande obbligo di piacere che ci  controlla, del meccanismo in cui siamo sedotti e costretti assieme. Con  lo sguardo minuzioso del semiologo, ma anche con la rabbia polemica  del moralista. Perché in definitiva il potere della Moda non sta nel  sistema economico o nelle strutture di potere del consumismo: prima di  tutto dobbiamo cercarla dentro di noi, nel nostro modo di guardare il  mondo. E dunque è arrivato il momento di preoccuparsi per  l’inquinamento simbolico come per quello dell’ambiente fisico, e di  progettare un’ecologia dei segni, come risposta necessaria al consumo di  senso che la Moda ci impone.