I 700 LUOGHI DELLA STORIA E DELLE LEGGENDE - UNA MAPPA SULL´ISOLA DEL MITO
PAOLA NICITA
MERCOLEDÌ, 13 FEBBRAIO 2008 LA SICILIA - Palermo
Una mappa che riscrive la geografia dell´Isola, seguendo sentieri che passano dal mito, dalla storia, dal racconto e anche dal gusto, tra colori e sapori. La Carta regionale dei luoghi dell´identità e della memoria, realizzata dal Centro regionale per la progettazione e il restauro con il coordinamento di Guido Meli e Roberto Garufi, presentata ieri dal direttore del Centro e dall´assessore regionale ai Beni culturali, Lino Leanza, propone dunque una serie di nuovi itinerari, strutturati e sviluppati intorno a sette temi: leggende, sacro, eventi storici, personalità della cultura, luoghi del lavoro, del gusto, del racconto letterario, televisivo e filmico. Circa settecento i luoghi rintracciati in questa particolare mappa. «Ma attenzione - dice Guido Meli - non si vuole ibernare l´Isola in un teatro della memoria, quanto piuttosto delineare indicazioni idonee per impedire che i processi fisiologici di trasformazione del territorio possano cancellare o stravolgere un patrimonio insostituibile di identità e memoria culturale. È la naturale evoluzione della Carta del rischio, spostando l´attenzione dal patrimonio monumentale e storico artistico alla dimensione del paesaggio».
Il progetto - realizzato con un Por Sicilia 2007-2013 - prevede una serie di attività episodiche legate ai percorsi, insieme alla realizzazione di iniziative durature, come centri di documentazione, musei, attività editoriali. Legata al progetto è la volontà di diversificare l´offerta turistica e culturale, spostando anche l´attenzione dalle aree più note a quelle meno conosciute, valorizzando così le peculiarità delle comunità locali, i piccoli centri, alcuni percorsi naturalistici. Saranno coinvolte anche le scuole ed entro l´anno verrà realizzato un navigatore satellitare che possa agevolare la fruizione dei percorsi in auto.
Tra le sette aree tematiche, se ne evidenzia una, in particolare, legata al mito e alle leggende: un itinerario che rintraccia il mito di Venere, tra Pantelleria e Erice, passa dai giganti di Siracusa, Aci e Messina e fa scoprire il Genius loci della città di Palermo, con le sue statue con la corona e la serpe al collo disseminate tra piazza Rivoluzione, Villa Giulia, piazza Garraffo, la Cappella Palatina. Se la Gorgone alloggia tra i banchi corallini di Trapani, le Sirene nello Stretto, e le Ninfe tra Capo Peloro, Passero e Lilibero, i Ciclopi si muovono monocoli tra Aci Trezza, Bronte e Vulcano. Ulisse invece potrà essere rintracciato con una passeggiata tra la Torre di Ligny di Trapani e la grotta di Polifemo a Messina. Per i fantasmi, la lista dei luoghi passa dalla rupe di Maletto a Catania, prosegue tra le torri del castello dell´ammiraglio Nelson a Bronte, passa dalla «pellegrina» di Siracusa e a Palermo sceglie come fantasma quello della suora del Teatro Massimo, edificato dove sorgeva un convento. Chi volesse avventurarsi in una caccia al tesoro, avrà una mappa con i castelli della Zisa e quello di Gresti ad Enna, senza dimenticare il cocchio d´oro all´Ipogeo di Agrigento e la leggenda delle sette porte di ferro a Randazzo. Mostri, serpenti e giganti, sono invece divisi tra Caltanissetta, Contessa Entellina e Catania.
La sacralità e le feste religiose segnano un filo rosso tra i più caratteristici: ecco i celebri riti di Pasqua con i Misteri di Trapani, il rito dell´Aurora a Castelvetrano, gli Archi di San Biagio Platani, la Real Maestranza di Caltanissetta. C´è poi il rito bizantino a Piana degli Albanesi, Palazzo Adriano, Santa Cristina Gela, le feste delle sante patrone, i luoghi cristologici con gli alberi sacri, come il Signore dell´Olmo a Caltanissetta e il Cristo dei Rifesi a Burgio, con un miracolo accaduto durante un temporale. Girando pagina, sono tante le tracce degli eventi storici, dai più antichi ai più recenti: da scoprire il medioevo, con il castello di Caccamo, la chiesa di Santo Spirito, la Torre campanaria del Duomo sul colle della Capperina a Messina, il Castello di Sperlinga e quello di Caltabellotta per la celebre «pace» dopo la guerra dei novant´anni. Per eventi più recenti, Cassibile con la firma dell´armistizio della Seconda Guerra Mondiale, mentre a Randazzo - Cesarò si ricorda una pagina di ribellione al femminile con Maria Occhipinti e i moti delle donne ragusane. Lunga, purtroppo, la via crucis dei delitti e delle stragi di mafia, dal sindacalista Giovanni Orcel ucciso nel 1920 in corso Vittorio Emanuele, al giornalista Beppe Alfano, ammazzato a Barcellona Pozzo di Gotto nel 1993.
Le personalità della storia e della cultura si dividono tra architettura, musica, scrittura, e se al fotografo Wilhelm von Gloeden si deve l´aver celebrato Taormina e i suoi giovinetti, si deve certamente a Leonardo Sciascia la conoscenza di contrada Noce a Racalmuto e a Ignazio Florio senior la notorietà di Favignana con la sua tonnara. Il gusto, infine: pane, vino, grano, mandorle, capperi, pistacchi, ma anche particolarità come la manna delle Madonie, il fagiolo «badda» di Polizzi, le lenticchie di Ustica, le susine bianche di Monreale, le fragoline di Ribera, il melone «cartucciaro» di Paceco, il limone Interdonato di Messina: qui basta farsi guidare da vista e olfatto per scoprire un´altra Isola.
PAOLA NICITA
MERCOLEDÌ, 13 FEBBRAIO 2008 LA SICILIA - Palermo
Una mappa che riscrive la geografia dell´Isola, seguendo sentieri che passano dal mito, dalla storia, dal racconto e anche dal gusto, tra colori e sapori. La Carta regionale dei luoghi dell´identità e della memoria, realizzata dal Centro regionale per la progettazione e il restauro con il coordinamento di Guido Meli e Roberto Garufi, presentata ieri dal direttore del Centro e dall´assessore regionale ai Beni culturali, Lino Leanza, propone dunque una serie di nuovi itinerari, strutturati e sviluppati intorno a sette temi: leggende, sacro, eventi storici, personalità della cultura, luoghi del lavoro, del gusto, del racconto letterario, televisivo e filmico. Circa settecento i luoghi rintracciati in questa particolare mappa. «Ma attenzione - dice Guido Meli - non si vuole ibernare l´Isola in un teatro della memoria, quanto piuttosto delineare indicazioni idonee per impedire che i processi fisiologici di trasformazione del territorio possano cancellare o stravolgere un patrimonio insostituibile di identità e memoria culturale. È la naturale evoluzione della Carta del rischio, spostando l´attenzione dal patrimonio monumentale e storico artistico alla dimensione del paesaggio».
Il progetto - realizzato con un Por Sicilia 2007-2013 - prevede una serie di attività episodiche legate ai percorsi, insieme alla realizzazione di iniziative durature, come centri di documentazione, musei, attività editoriali. Legata al progetto è la volontà di diversificare l´offerta turistica e culturale, spostando anche l´attenzione dalle aree più note a quelle meno conosciute, valorizzando così le peculiarità delle comunità locali, i piccoli centri, alcuni percorsi naturalistici. Saranno coinvolte anche le scuole ed entro l´anno verrà realizzato un navigatore satellitare che possa agevolare la fruizione dei percorsi in auto.
Tra le sette aree tematiche, se ne evidenzia una, in particolare, legata al mito e alle leggende: un itinerario che rintraccia il mito di Venere, tra Pantelleria e Erice, passa dai giganti di Siracusa, Aci e Messina e fa scoprire il Genius loci della città di Palermo, con le sue statue con la corona e la serpe al collo disseminate tra piazza Rivoluzione, Villa Giulia, piazza Garraffo, la Cappella Palatina. Se la Gorgone alloggia tra i banchi corallini di Trapani, le Sirene nello Stretto, e le Ninfe tra Capo Peloro, Passero e Lilibero, i Ciclopi si muovono monocoli tra Aci Trezza, Bronte e Vulcano. Ulisse invece potrà essere rintracciato con una passeggiata tra la Torre di Ligny di Trapani e la grotta di Polifemo a Messina. Per i fantasmi, la lista dei luoghi passa dalla rupe di Maletto a Catania, prosegue tra le torri del castello dell´ammiraglio Nelson a Bronte, passa dalla «pellegrina» di Siracusa e a Palermo sceglie come fantasma quello della suora del Teatro Massimo, edificato dove sorgeva un convento. Chi volesse avventurarsi in una caccia al tesoro, avrà una mappa con i castelli della Zisa e quello di Gresti ad Enna, senza dimenticare il cocchio d´oro all´Ipogeo di Agrigento e la leggenda delle sette porte di ferro a Randazzo. Mostri, serpenti e giganti, sono invece divisi tra Caltanissetta, Contessa Entellina e Catania.
La sacralità e le feste religiose segnano un filo rosso tra i più caratteristici: ecco i celebri riti di Pasqua con i Misteri di Trapani, il rito dell´Aurora a Castelvetrano, gli Archi di San Biagio Platani, la Real Maestranza di Caltanissetta. C´è poi il rito bizantino a Piana degli Albanesi, Palazzo Adriano, Santa Cristina Gela, le feste delle sante patrone, i luoghi cristologici con gli alberi sacri, come il Signore dell´Olmo a Caltanissetta e il Cristo dei Rifesi a Burgio, con un miracolo accaduto durante un temporale. Girando pagina, sono tante le tracce degli eventi storici, dai più antichi ai più recenti: da scoprire il medioevo, con il castello di Caccamo, la chiesa di Santo Spirito, la Torre campanaria del Duomo sul colle della Capperina a Messina, il Castello di Sperlinga e quello di Caltabellotta per la celebre «pace» dopo la guerra dei novant´anni. Per eventi più recenti, Cassibile con la firma dell´armistizio della Seconda Guerra Mondiale, mentre a Randazzo - Cesarò si ricorda una pagina di ribellione al femminile con Maria Occhipinti e i moti delle donne ragusane. Lunga, purtroppo, la via crucis dei delitti e delle stragi di mafia, dal sindacalista Giovanni Orcel ucciso nel 1920 in corso Vittorio Emanuele, al giornalista Beppe Alfano, ammazzato a Barcellona Pozzo di Gotto nel 1993.
Le personalità della storia e della cultura si dividono tra architettura, musica, scrittura, e se al fotografo Wilhelm von Gloeden si deve l´aver celebrato Taormina e i suoi giovinetti, si deve certamente a Leonardo Sciascia la conoscenza di contrada Noce a Racalmuto e a Ignazio Florio senior la notorietà di Favignana con la sua tonnara. Il gusto, infine: pane, vino, grano, mandorle, capperi, pistacchi, ma anche particolarità come la manna delle Madonie, il fagiolo «badda» di Polizzi, le lenticchie di Ustica, le susine bianche di Monreale, le fragoline di Ribera, il melone «cartucciaro» di Paceco, il limone Interdonato di Messina: qui basta farsi guidare da vista e olfatto per scoprire un´altra Isola.