Gli Schiavi in Italia
(Bulletin de la Société contre la mendicité des enfants, agosto)
R. de Bury
Mercure del France 1898
La schiavitù, ora limitata ai bambini, è rimasta molto tradizionale in Italia; il lavoro nelle miniere non viene concepito altrimenti. Un giovane schiavo, destinato al mestiere di caruso, di trasporto minerario, in Sicilia vale da 50 a 300 lire, a seconda dell'età e della forza. Qualche anno fa, il signor Rossi scese in una miniera di zolfo con un deputato e queste sono le sue impressioni veramente infernali:
"Entrambi, arrivati là, notarono una collezione di nani completamente nudi, dalla schiena curva, dalle gambe storte e dai piccoli visi vecchi. Erano i carusi di uno stabilimento che impiegava tredicimila operai. Due di questi bambini presero delle lampade e servirono da guide ai visitatori.
Cominciammo a scendere, disse il signor Rossi, piegandoci e aggrappandoci con le mani alla volta. Le scale, scavate nel terreno, sono molto irregolari, a volte alte e a volte basse, umide e scivolose. Vedemmo i carusi che risalivano piegati sotto il peso dello zolfo. Poi sentimmo gemiti angosciosi. Erano le lamentele di questi miseri, che diventavano sempre più distinti man mano che ci avvicinavamo; erano i gemiti di giovani creature affannate e oppresse, che non avevano più la forza di camminare e che dovevano tuttavia avanzare a ogni costo, per paura che il minatore non le stimolasse con colpi di bastone o bruciando loro i polpacci con una lampada. Fermammo alcuni di questi bambini e constatammo che avevano la pelle delle spalle e tutta la schiena escoriata, rossa e coperta di calli, cicatrici e lividi."
Il signor Rossi sentì uno di loro dire piangendo a un compagno:
"Sono così stanco che non posso più; sto per gettare il mio sacco a terra! E infatti, era stato sconfitto dalla fatica. Dopo aver deposto il suo carico, piangeva silenziosamente, accovacciato su un gradino. Aveva gli occhi bluastri, le palpebre arrossate e grosse lacrime rotolavano sulle sue guance livide.
"Nella mia carriera di giornalista", disse il signor Rossi, "nei miei viaggi, ho visto fucilare, impiccare, linciare, massacrare; ho visto scene orribili di ogni genere e morti di ogni tipo: non ho visto nulla che mi abbia colpito tanto!
"I poveri piccoli cercano spesso di fuggire. Guai a chi il suo padrone riuscirà a riprendere! Più di un caruso muore colpito, e gli altri operai non intervengono. 'È il diritto del padrone!' dicevano i minatori a M. Rossi, che si indignava per la loro impassibilità."