l’Unità 28.8.08
Israele. I papiri, vecchi di duemila anni, furono rinvenuti nel 1947
I Rotoli del Mar Morto presto consultabili su Internet
Ci vorranno ancora alcuni anni ma, a progetto concluso, una banca dati permetterà a tutto il mondo di accedere in internet ai Rotoli del Mar Morto, fotografati ad altissima risoluzione, e alla documentazione relativa. Il progetto, presentato ieri Gerusalemme dall’Autorità per le Antichità di Israele, ha tra i suoi obiettivi anche la conservazione e il monitoraggio delle condizioni dei preziosi rotoli che, ha sottolineato Pnina Shor, capo del dipartimento per la cura e la conservazione dei reperti, «sono un patrimonio dell’Umanità». I Rotoli, che furono scritti alla fine del III secolo a.C. e in gran parte tra il I a.C. e il I secolo d.C., furono scoperti da un beduino in una grotta del Mar Morto nel 1947. Comprendono il più antico testo scritto esistente del Vecchio Testamento (ad eccezione del Libro di Ester), oltre a salmi, inni e testi apocrifi. I Rotoli, che hanno enorme importanza storica, religiosa e culturale, aiutano a far luce su un periodo di grandi sconvolgimenti nella storia del popolo ebraico alla fine del Secondo Tempio e sulla storia del primo Cristianesimo. Per 35 anni un gruppo di soli dieci studiosi aveva monopolizzato la pubblicazione dei testi. A parte pochi lunghi Rotoli, tutti gli altri consistono in circa 12 mila frammenti - conservati nel Museo di Israele - che i ricercatori hanno raccolto con certosina pazienza in circa 1200 lastre.
Israele. I papiri, vecchi di duemila anni, furono rinvenuti nel 1947
I Rotoli del Mar Morto presto consultabili su Internet
Ci vorranno ancora alcuni anni ma, a progetto concluso, una banca dati permetterà a tutto il mondo di accedere in internet ai Rotoli del Mar Morto, fotografati ad altissima risoluzione, e alla documentazione relativa. Il progetto, presentato ieri Gerusalemme dall’Autorità per le Antichità di Israele, ha tra i suoi obiettivi anche la conservazione e il monitoraggio delle condizioni dei preziosi rotoli che, ha sottolineato Pnina Shor, capo del dipartimento per la cura e la conservazione dei reperti, «sono un patrimonio dell’Umanità». I Rotoli, che furono scritti alla fine del III secolo a.C. e in gran parte tra il I a.C. e il I secolo d.C., furono scoperti da un beduino in una grotta del Mar Morto nel 1947. Comprendono il più antico testo scritto esistente del Vecchio Testamento (ad eccezione del Libro di Ester), oltre a salmi, inni e testi apocrifi. I Rotoli, che hanno enorme importanza storica, religiosa e culturale, aiutano a far luce su un periodo di grandi sconvolgimenti nella storia del popolo ebraico alla fine del Secondo Tempio e sulla storia del primo Cristianesimo. Per 35 anni un gruppo di soli dieci studiosi aveva monopolizzato la pubblicazione dei testi. A parte pochi lunghi Rotoli, tutti gli altri consistono in circa 12 mila frammenti - conservati nel Museo di Israele - che i ricercatori hanno raccolto con certosina pazienza in circa 1200 lastre.