«Shelach et ami »
Documenti dell’antisemitismo
nell’URSS
edizioni della voce, roma, 1971
Dalla quarta di copertina:
« Gli ebrei sono tradizionalmente mercenari infidi, la loro religione è una
feroce esaltazione della razza eletta, i loro riti si svolgono in modo
antigienico e diffondono contagio, i rabbini fanno la borsa nera di cibi e di
moneta». E ancora: « gli ebrei fanno parte di una congiura mondiale
plutocratica, controllano nell’ombra il potere finanziario, tramano intrighi
con l’appoggio dell’imperialismo e del militarismo, sono cittadini infidi ,,.
Non stiamo citando brani dei manuali nazisti, ma documenti dell’antisemitismo
sovietico.
In realtà l’antisemitismo si ripete nella sostanza anche se cambia veste e
pretesti. In URSS, accanto al vecchio e tradizionale fondo antisemita popolare
riabilitato e premiato, in odio a Israele, dalle autorità in questi ultimi
anni, vi è un nuovo e più insidioso spirito antisemita, mascherato da
antisionismo oppure da antigiudaismo. Distinzioni che non servono, peraltro, a
celare gli effetti della campagna antisionista o antigiudaica e che sono pur
sempre l’isolamento dei cittadini di origine ebraica, la diffusione del
sospetto nei loro confronti (tanto più facile in quanto è già presente un
tradizionale terreno antisemita), la discriminazione.
Questo libro raccoglie prove inedite e scarsamente conosciute
dell’antisemitismo sovietico. Dai testi del famigerato T. Kornejevic Kicko —
per la prima volta tradotti in italiano dall’ucraino — agli articoli della Literaturnaja Gazeta» e della « Pravda »,
alle farneticazioni di Yuri Ivanov, un autentico fanatico razzista, alle
vignette davvero eloquenti del « Krokodil ». Prove recentissime, a
testimonianza del fatto che l’antisemitismo è una realtà di oggi, non un
ricordo del passato. E accanto e contro questi documenti, altri documenti,
lettere di ebrei russi che non si stancano di ripetere: « Shelach et amì », «
lasciate che il nostro popolo vada », la coraggiosa ed inerme reazione delle
vittime, la loro speranza di poter tornare in Israele.