venerdì 8 febbraio 2013

La Nazionale Centrale salvaguarda il suo patrimonio librario dall'usura del tempo. I topi da biblioteca divoreranno tablet Parte il progetto Mibac - Google: 500 mila volumi pregiati digitalizzati

La Nazionale Centrale salvaguarda il suo patrimonio librario dall'usura del tempo. I topi da biblioteca divoreranno tablet Parte il progetto Mibac - Google: 500 mila volumi pregiati digitalizzati
NATALIA POGGI
IL TEMPO, 11 dicembre 2012

La rivoluzione digitale, promossa dall'attuale ministro dell'Istruzione Francesco Profumo, non bussa solo alle porte della scuola ma anche ai portoni dei templi che custodiscono il sapere in forma cartacea. Che da ieri hanno aperto i battenti al futuro. Perlomeno la Biblioteca Nazionale Centrale dove sono approdati i primi volumi destinati ad inaugurare il progetto di digitalizzazione del patrimonio librario. Non è soltanto un omaggio alle magnifiche sorti progressive quanto la necessità di salvaguardare testi rari e di gran pregio, i veri tesori della Nazionale, che appunto per il loro valore inestimabile rischiano di non poter essere visibili, comunque fruibili dagli studiosi che fanno domanda di consultarli. I volumi diventeranno file digitali, idonei così ad essere conservati e consultati nell'immediato futuro, grazie all'accordo siglato tra il Ministero dei Beni Culturali e Google Libri nel marzo 2010 per la digitalizzazione di un minimo di 500.000 testi sino ad un massimo di un milione di volumi. In pratica per la prima volta, le opere, ora affidate solo alla caducità della carta, saranno rese accessibili attraverso internet in formato digitale. La fruizione sarà sempre possibile anche se il volume cartaceo è in restauro. I vantaggi della digitalizzazione non si fermano qui. C'è anche la possibilità di prevenzione e recupero di volumi sottratti, piccoli restauri, ricostruzione virtuale di edizioni incomplete, consultazione del materiale senza limiti di spazio e di tempo. I file digitali dei volumi potranno essere liberamente e gratuitamente visualizzabili in full text e scaricabili poichè si tratta di opere di pubblico dominio (editate fino al 1871) che non rientrano nelle limitazioni imposte dalla legge sul diritto d'autore, e saranno reperibili sui siti web delle Biblioteche, in Internet culturale, in Cultura Italia ed in Europeana o su qualsiasi altro sito presente o futuro di proprietà del Mibac, nonchè sul sito di Google Books. Le Biblioteche avranno la facoltà di utilizzare le loro copie digitali interamente o parzialmente a propria discrezione nell'ambito dei servizi offerti sui siti istituzionali, permettendo così una accessibilità assoluta alle collezioni. Le biblioteche del Mibac coinvolte oltre alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, coordinatore esecutivo del progetto, la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e la Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli. Partecipa al progetto anche l'Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche italiane per le Informazioni Bibliografiche-ICCU. L'Italia, spiegano dal Mibac, si è inserita in un progetto che vede protagonisti altri Paesi, come Stati Uniti, Inghilterra, Germania, Francia, Austria, Spagna, Olanda, Repubblica Ceca, Giappone. La prima fase operativa ha visto le biblioteche impegnate nella valutazione dello stato di conservazione delle raccolte, nella preparazione dei software necessari, nell'addestramento del personale. Google ha creato uno Scanning Center in Italia, dove avverrà la digitalizzazione e la produzione dei file delle singole pagine, dei file di testo generati da tecnologie di riconoscimento ottico dei caratteri. Il motore di ricerca provvederà anche al trasporto dei volumi dalle biblioteche allo Scanning Center.