La Nazionale Centrale salvaguarda il suo
patrimonio librario dall'usura del tempo. I topi da biblioteca
divoreranno tablet Parte il progetto Mibac - Google: 500 mila volumi
pregiati digitalizzati
NATALIA POGGI
IL TEMPO, 11 dicembre 2012
NATALIA POGGI
IL TEMPO, 11 dicembre 2012
La
rivoluzione digitale, promossa dall'attuale ministro dell'Istruzione
Francesco Profumo, non bussa solo alle porte della scuola ma anche ai
portoni dei templi che custodiscono il sapere in forma cartacea. Che da
ieri hanno aperto i battenti al futuro. Perlomeno la Biblioteca
Nazionale Centrale dove sono approdati i primi volumi destinati ad
inaugurare il progetto di digitalizzazione del patrimonio librario. Non è
soltanto un omaggio alle magnifiche sorti progressive quanto la
necessità di salvaguardare testi rari e di gran pregio, i veri tesori
della Nazionale, che appunto per il loro valore inestimabile rischiano
di non poter essere visibili, comunque fruibili dagli studiosi che fanno
domanda di consultarli. I volumi diventeranno file digitali, idonei
così ad essere conservati e consultati nell'immediato futuro, grazie
all'accordo siglato tra il Ministero dei Beni Culturali e Google Libri
nel marzo 2010 per la digitalizzazione di un minimo di 500.000 testi
sino ad un massimo di un milione di volumi. In pratica per la prima
volta, le opere, ora affidate solo alla caducità della carta, saranno
rese accessibili attraverso internet in formato digitale. La fruizione
sarà sempre possibile anche se il volume cartaceo è in restauro. I
vantaggi della digitalizzazione non si fermano qui. C'è anche la
possibilità di prevenzione e recupero di volumi sottratti, piccoli
restauri, ricostruzione virtuale di edizioni incomplete, consultazione
del materiale senza limiti di spazio e di tempo. I file digitali dei
volumi potranno essere liberamente e gratuitamente visualizzabili in
full text e scaricabili poichè si tratta di opere di pubblico dominio
(editate fino al 1871) che non rientrano nelle limitazioni imposte dalla
legge sul diritto d'autore, e saranno reperibili sui siti web delle
Biblioteche, in Internet culturale, in Cultura Italia ed in Europeana o
su qualsiasi altro sito presente o futuro di proprietà del Mibac, nonchè
sul sito di Google Books. Le Biblioteche avranno la facoltà di
utilizzare le loro copie digitali interamente o parzialmente a propria
discrezione nell'ambito dei servizi offerti sui siti istituzionali,
permettendo così una accessibilità assoluta alle collezioni. Le
biblioteche del Mibac coinvolte oltre alla Biblioteca Nazionale Centrale
di Roma, coordinatore esecutivo del progetto, la Biblioteca Nazionale
Centrale di Firenze e la Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III di
Napoli. Partecipa al progetto anche l'Istituto Centrale per il Catalogo
Unico delle Biblioteche italiane per le Informazioni
Bibliografiche-ICCU. L'Italia, spiegano dal Mibac, si è inserita in un
progetto che vede protagonisti altri Paesi, come Stati Uniti,
Inghilterra, Germania, Francia, Austria, Spagna, Olanda, Repubblica
Ceca, Giappone. La prima fase operativa ha visto le biblioteche
impegnate nella valutazione dello stato di conservazione delle raccolte,
nella preparazione dei software necessari, nell'addestramento del
personale. Google ha creato uno Scanning Center in Italia, dove avverrà
la digitalizzazione e la produzione dei file delle singole pagine, dei
file di testo generati da tecnologie di riconoscimento ottico dei
caratteri. Il motore di ricerca provvederà anche al trasporto dei volumi
dalle biblioteche allo Scanning Center.